Berna, 28.02.2019 – Nel 4° trimestre del 2018 il PIL svizzero è aumentato dello 0,2%. L’industria manifatturiera è cresciuta con dinamicità e le esportazioni di beni hanno fatto registrare una forte impennata. La domanda interna, invece, è rimasta stagnante. Complessivamente per il 2018 risulta una crescita annua del PIL del 2,5 %.
Nel 4° trimestre del 2018 il PIL svizzero è cresciuto dello 0,2%*. Si conferma dunque il rallentamento della congiuntura rispetto al primo semestre, come altrove in Europa. Però, dopo un 3° trimestre negativo (crescita del PIL rivista: −0,3 %) l’economia ha pur sempre ritrovato un moderato ritmo di crescita.
L’industria manifatturiera (+1,5 %) ha contribuito fortemente a questo risultato. Il settore infatti, dopo una battuta d’arresto tra giugno e settembre, è tornato a crescere in modo dinamico, specialmente nel ramo chimico-farmaceutico. Inoltre, anche altri rami industriali hanno osservato un rialzo delle cifre d’affari, per esempio quello dell’orologeria e degli strumenti di precisione oppure l’industria alimentare. L’industria manifatturiera ha beneficiato della forte richiesta di prodotti svizzeri a livello internazionale: le esportazioni di merci**(+5,6 %) hanno vissuto una vera impennata.
Nel 4° trimestre i rami del terziario si sono sviluppati in modo eterogeneo. La sanità (+0,9 %) e il comparto dei servizi alle imprese (+0,4 %) hanno conosciuto una nuova crescita del valore aggiunto. Invece il commercio (−0,6 %) ha fatto registrare il terzo risultato trimestrale negativo consecutivo: il lieve rialzo del commercio al dettaglio non è riuscito a compensare la caduta del commercio all’ingrosso. Anche il ramo finanziario (−0,8 %) ha confermato lo sviluppo negativo del trimestre precedente. Nel complesso l’andamento del terziario è rimasto al di sotto della media storica, frenato dalle difficoltà dell’export di servizi (−2,6 %) e da una domanda finale interna tuttora debole (−0,0 %).
Dopo il debolissimo trimestre precedente, le spese per consumi delle famiglie evidenziano un aumento moderato (+0,3 %), sostenuto soprattutto dalle spese sanitarie. Calano invece leggermente gli investimenti nelle costruzioni (−0,4 %), in particolare a causa del rallentamento delle attività nel ramo dell’edilizia. Scendono anche gli investimenti in beni di equipaggiamento, ma in maniera più marcata (−1,1 %). Ciò è in gran parte dovuto alla voce ricerca e sviluppo, caratterizzata da grande volatilità, ma anche negli altri settori l’attività di investimento è rimasta sotto tono. In risposta alla debole domanda interna, le importazioni*** di beni e servizi hanno fatto un passo indietro (−0,5 %).
Primi risultati provvisori per il 2018
Il tasso di crescita provvisorio del PIL reale nel 2018 è del 2,5 %. È la prima volta che l’economia svizzera torna a un livello di crescita paragonabile a quello del 2014 (2,4 %). In particolare, la crescita nel primo semestre del 2018 è stata nettamente superiore alla media. Negli ultimi sei mesi dell’anno, invece, l’indebolimento della congiuntura nel nostro Paese è stato tangibile, come del resto a livello internazionale.
Con riguardo a tutto il 2018, l’industria manifatturiera è stata il principale fattore trainante della crescita. Il settore ha potuto approfittare della forte domanda di beni industriali svizzeri a livello internazionale. Anche la maggior parte degli altri settori ha potuto espandersi, seppur con un grande escluso: il commercio infatti ha dovuto fare i conti per la prima volta dal 2011 con un calo del valore aggiunto.
Dal lato della spesa, il maggior impulso alla crescita lo ha dato il commercio estero. La domanda interna, per contro, ha avuto un andamento meno dinamico. Inferiore alla media, in particolare, è stata la crescita dei consumi privati, rallentati dallo stentato sviluppo del potere d’acquisto reale. Infine, gli investimenti in beni di equipaggiamento e gli investimenti in costruzioni hanno perso slancio rispetto al 2017.
* Tassi di variazione rispetto al trimestre precedente degli aggregati economici concatenati, destagionalizzati, corretti per gli effetti di calendario e depurati dalle variazioni di prezzo secondo il SEC 2010.
** Esclusi oro non monetario e oggetti di valore.
*** Esclusi oro non monetario e oggetti di valore.
Fonte: www.admin.ch