Un SI deciso è quanto l’Associazione industrie ticinesi auspica in relazione ad una legge federale che rappresenta una soluzione equilibrata a due problemi urgenti: la creazione di un sistema fiscale competitivo e conforme agli standard internazionali e il rafforzamento dell’AVS.
La legge federale concernente la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA) mira a preservare l’attrattività e la competitività della nostra piazza economica, garantendo posti di lavoro, entrate fiscali e investimenti nella ricerca e sviluppo. Con l’abolizione degli statuti fiscali speciali cantonali, il nostro paese si adeguerebbe alle normative internazionali evitando di finire su liste grigie o nere e dunque di essere discriminato. Al tempo stesso, il progetto fornisce ai Cantoni degli strumenti alternativi riconosciuti a livello internazionale, nonché i mezzi finanziari necessari per accompagnare la transizione verso il nuovo sistema fiscale. Vi sarà un riequilibrio fiscale e le piccole e medie imprese, che rappresentano la grande parte delle aziende attive in Svizzera, otterranno dei miglioramenti fiscali rispetto alle imprese multinazionali. La riforma fiscale federale in votazione costituisce la tela di fondo che dà la facoltà ai Cantoni di introdurre strumenti fiscali legittimi orientati alla creazione e allo sviluppo d’imprese innovative e posti di lavoro stabili. Saranno successivamente i Cantoni a decidere se e in quale misura adottare gli strumenti fiscali più opportuni.
Inoltre, il testo in votazione contribuisce a stabilizzare l’AVS, ciò che è indispensabile e nell’interesse di una previdenza vecchiaia sicura. Questo progetto prevede un finanziamento supplementare di 2 miliardi di franchi all’anno di quello che è il nostro principale pilastro della previdenza sociale; elemento sicuramente positivo, anche se saranno necessarie ulteriori misure strutturali come quelle previste dal progetto AVS 21. Il finanziamento supplementare previsto a favore dell’AVS si sostituirà ad un aumento sostanziale dell’IVA, che aggraverebbe l’onere a carico delle famiglie.
Per questi motivi, l’Associazione industrie ticinesi raccomanda di votare SI al progetto AVS-riforma fiscale.
Allo stesso tempo, AITI sostiene anche la modifica della legge sulle armi quale base fondamentale per garantire la sicurezza della Svizzera e dei suoi cittadini. L’oggetto in votazione recepisce le nuove normative europee volte a migliorare la tracciabilità delle armi da fuoco nello spazio Schengen e lottare così contro l’abuso di tali armi per scopi criminali. Ma la posta in gioco è perfino più alta di quello che sembra: nonostante gli oppositori lo neghino fortemente, qualora il nostro paese non si adeguasse alla normativa, entrambi gli accordi di associazione con gli Stati membri di Schengen e Dublino decadrebbero. La situazione rischierebbe di cambiare già a partire dalla fine del 2019. Infatti, la libertà di viaggiare in Europa senza lunghe code e fastidiosi controlli alle frontiere è garantita grazie a Schengen, così come l’accordo di Dublino ci garantisce una politica d’asilo efficiente. Anche il settore del turismo sarebbe particolarmente danneggiato in quanto, grazie al visto unico Schengen, il numero di visitatori provenienti da paesi terzi è aumentato notevolmente favorendo numerose strutture turistiche malgrado la crisi legata al franco forte. Allo stesso tempo, la tradizione svizzera del tiro e le specificità del nostro esercito sarebbero garantite anche grazie al prezioso lavoro del Consiglio federale, che ha influenzato positivamente la direttiva europea sulle armi ed è riuscito a ottenere importanti compromessi.
AITI ritiene che tali tradizioni debbano continuare ad essere preservate anche in futuro in quanto parte integrante della storia del nostro paese. Solo quelle soluzioni che permettono di proteggere queste tradizioni vanno pertanto sostenute. Allo stesso modo, attraverso soluzioni equilibrate vanno adottate le necessarie misure per garantire alle forze di polizia e di giustizia i giusti mezzi per tutelare la nostra sicurezza.
Per questi motivi, l’Associazione industrie ticinesi raccomanda di votare SI alla nuova legislazione sulle armi.