Sì al finanziamento supplementare dell’AVS tramite l’aumento dell’IVA, Sì alla modifica della Legge sull’AVS e Sì alla modifica della legge sull’imposta preventiva. No invece all’iniziativa sull’allevamento intensivo.
AITI sostiene il No all’iniziativa sull’allevamento intensivo, in quanto gli animali da reddito sono già tutelati convenientemente dalla legge. In Svizzera la dignità degli animali e il loro benessere sono protetti e un numero crescente di animali a reddito è detenuto in modo particolarmente rispettoso delle loro esigenze. Inoltre, a causa dei requisiti più elevati (ma ingiustificati) in materia di allevamento richiesti dall’iniziativa, il prezzo di derrate alimentari quali carne, latte o formaggio e degli ingredienti di origine animale, subirebbe aumenti anche considerevoli, oltretutto in un momento economicamente difficile per le famiglie. L’iniziativa esige che gli standard da lei imposti siano applicati anche alle importazioni dall’estero. Queste prescrizioni violerebbero gli accordi commerciali internazionali.
AITI sostiene invece il Sì sia al finanziamento supplementare dell’AVS mediante l’aumento dell’IVA sia alla modifica della legge federale sull’AVS (AVS 21). La riforma dell’AVS si rende necessaria per garantire il futuro delle rendite a seguito del pensionamento di un numero sempre maggiore di persone. Finora le rendite sono state finanziate dai contributi delle persone attive, che tuttavia diminuiscono rapidamente. E’ dunque importante stabilizzare finanziariamente il primo pilastro e garantire le rendite delle future generazioni di pensionati.
La riforma AVS 21 introduce diversi cambiamenti. L’età di riferimento del pensionamento viene armonizzata a 65 anni sia per le donne che per gli uomini. Tale adattamento avviene progressivamente e con delle misure compensative per le donne per attenuare gli effetti dell’aumento dell’età AVS da 64 a 65 anni.
La riforma AVS 21 introduce anche il pensionamento flessibile, poiché la rendita potrà essere riscossa da qualsiasi mese fra i 63 e i 70 anni. Inoltre sarà possibile farsi versare soltanto una parte della rendita. I risparmi previsti con la riforma AVS 21 non sono sufficienti; pertanto, il finanziamento futuro delle rendite dovrà essere garantito anche con un aumento dell’IVA, in particolare dal 7,7 all’8,1 % per l’aliquota normale.
AITI sostiene pure il Sì alla modifica della legge sull’imposta preventiva, che intende riportare in Svizzera la negoziazione sulle obbligazioni, garantendo così maggiori entrate fiscali e posti di lavoro nel nostro paese.
Lugano, 12 settembre 2022
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