L’Associazione industrie ticinesi si dichiara contraria all’iniziativa popolare “Giù le mani dalle Officine” che mira alla creazione di un polo tecnologico-industriale nel settore del trasporto pubblico sull’area attualmente occupata dalle Officine FFS di Bellinzona.
Pur riconoscendo le intenzioni degli iniziativisti, quanto proposto rischia di creare numerosi problemi. Paradossalmente, se approvata, l’iniziativa rischia di costituire un ostacolo alla realizzazione della nuova officina (e il relativo polo teconologico-industriale) e alla creazione di circa 230 posti di lavoro qualificati, compromettendo di fatto la realizzazione di un’opera garantita dagli accordi siglati con le FFS nel dicembre del 2017. Inoltre, al Cantone sarebbero imposti oneri finanziari e amministrativi legati all’espropriazione delle attuali Officine FFS e, in seguito, anche quelli relativi alla gestione delle attuali attività.
Seppur come detto si comprendono le motivazioni e i sentimenti in particolare delle maestranze, immaginare che nel 2019 lo Stato si metta di fatto ad espropriare un’attività di un’azienda ferroviaria federale con la pretesa di poter diventare imprenditore in un settore ad alta competitività internazionale, di cui non ha nessuna competenza, porterebbe ad un sicuro fallimento dell’obiettivo di salvare centinai di posti di lavoro e di mantenere in Ticino un’attività ad alto contenuto tecnologico. Non da ultimo, l’accettazione dell’iniziativa popolare comprometterebbe la prevista creazione di un polo tecnologico a Bellinzona, laddove saranno insediati laboratori e attività di ricerca e di produzione ad alto valore aggiunto, volano della creazione di posti di lavoro qualificati che tutti si attendono.
Per questi motivi, l’AITI invita a votare NO il prossimo 19 maggio.
Lugano, 6 maggio 2019