Berna, 15.06.2021 – Grazie agli allentamenti delle misure anti-COVID stiamo assistendo, come previsto, a un periodo di ascesa dell’economia interna. La situazione della congiuntura è migliorata a livello internazionale. Si profila una fase di netta ripresa. Il gruppo di esperti della Confederazione modifica al rialzo (+3,6 %) le previsioni relative al PIL 2021. Nel 2022 l’economia svizzera dovrebbe continuare a crescere con valori sensibilmente al di sopra della media.
Come previsto, l’allentamento delle misure anti-COVID inaugurato all’inizio di marzo ha permesso all’economia interna di beneficiare di una rapida ripresa che segue le pesanti battute d’arresto dei mesi invernali. Allo stesso tempo è cresciuta notevolmente anche la produzione industriale, trainata dalla forte domanda di importanti partner commerciali. Gli indicatori lasciano presagire ulteriori miglioramenti sia nel settore dell’industria che nel terziario. Per il 2°trimestre in corso, il gruppo di esperti prevede quindi un forte aumento del PIL svizzero.
Fintanto che gli allentamenti in programma potranno avvenire come previsto, il raggio di miglioramento della congiuntura dovrebbe essere sempre più ampio. In particolare, la ripresa potrebbe innescare significativi effetti di recupero soprattutto nei settori del consumo che hanno subìto un lungo periodo di restrizioni. Ciò permetterebbe anche a comparti economici particolarmente colpiti, come ad esempio quelli della ristorazione e degli eventi di uscire dalla crisi attuale. Nel complesso, il gruppo di esperti si aspetta per l’intero 2021 una crescita del 3,6 % del PIL al netto degli eventi sportivi (previsione di marzo: +3,0 %). Rispetto agli ultimi anni, l’economia svizzera potrebbe crescere quindi con un andamento superiore alla media, arrivando, nella seconda metà del 2021, a superare nettamente i numeri del PIL pre-crisi. Per le aziende, ciò si accompagnerebbe a un aumento degli investimenti e degli effettivi. È probabile che alla graduale revoca del lavoro ridotto si accompagnerà una riduzione della disoccupazione. Nella media annuale del 2021 la quota di disoccupati potrebbe scendere fino al 3,1 % (previsione di marzo: 3,3 %).
Anche per il 2022 il gruppo di esperti prevede una crescita del PIL al netto degli eventi sportivi superiore alla media (+3,3 %). Il commercio estero dovrebbe continuare a fornire un notevole impulso alla crescita, sostenuto dalla persistente ripresa economica nelle principali economie nazionali. A prendere quota potrebbe essere in particolare il commercio internazionale di servizi, soprattutto nel settore del turismo. In Svizzera, l’attuale dinamica di crescita dovrebbe gradualmente normalizzarsi nel corso dell’anno. Di questa ripresa beneficia chiaramente anche il mercato del lavoro: mentre l’occupazione è destinata a salire notevolmente (+1,5 %), il tasso di disoccupazione continuerà a scendere attestandosi su valori medi annui del 2,8 % (previsione di marzo: 3,0 %).
Rischi congiunturali e scenari complementari*
Data la situazione di forte incertezza, la SECO integra le previsioni del gruppo di esperti della Confederazione con tre scenari che illustrano le potenziali conseguenze dei rischi più comuni sulla congiuntura.
Continua a sussistere il pericolo di effetti economici di secondo impatto risultanti dalla crisi, quali fallimenti e licenziamenti di massa cui potrebbe accompagnarsi un’evoluzione della domanda molto meno spiccata. Qualsiasi battuta d’arresto nel superamento della pandemia, dovuta per esempio a mutazioni del virus, peserebbe ulteriormente sulla situazione economica facendo procedere la ripresa a rilento (scenario 1 «effetti di secondo impatto»).
Al contrario, potrebbe anche verificarsi una ripresa più intensa di quella ipotizzata nelle previsioni del gruppo di esperti, sia a livello nazionale che in altre economie avanzate. Ciò riguarda soprattutto il consumo privato: nell’anno appena trascorso alcune famiglie sono state in grado di accumulare notevoli risparmi aggiuntivi che potrebbero essere utilizzati almeno in parte per i consumi privati (scenario 2, «compensazione»).
Un forte sviluppo della domanda potrebbe comportare minori capacità e avere effetti inflazionistici. Se questo dovesse sfociare in una pressione sui prezzi e un aumento dei tassi di interesse a lungo termine, potrebbero verificarsi effetti di smorzamento sulla ripresa economica (scenario 3, «stagflazione»). Anche i rischi connessi all’indebitamento degli Stati e delle imprese e alle correzioni dei mercati finanziari si intensificherebbero notevolmente nel caso in cui si avverasse un simile scenario. Inoltre si accentuerebbero i rischi già esistenti nel settore immobiliare nazionale.
Nel medio periodo si sono aggiunti anche altri rischi legati alla piazza economica svizzera. In particolare si è rafforzata l’incertezza delle relazioni con l’UE; sussiste insicurezza anche in riferimento all’imposizione minima globale per le aziende, recentemente concordata.
Per maggiori informazioni relative alle previsioni congiunturali della Confederazione nonché agli scenari complementari si rimanda al capitolo allegato « Konjunkturprognose » ripreso da « Konjunkturtendenzen Sommer 2021 » nonché all’indirizzo www.seco.admin.ch/previsioni-congiunturali
Indirizzo cui rivolgere domande
Eric Scheidegger, SECO, capo della Direzione politica economica, tel. +41 58 462 29 59
Ronald Indergand, SECO, capo del settore Congiuntura, Direzione politica economica, tel. +41 58 460 55 58
Antje Baertschi, Caposettore Comunicazione e portavoce SECO, tel. +41 58 463 52 75
Fonte: https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-83973.html